Il lusso va, la fiducia c’è: ecco il semestre della borsa italiana

Il lusso va, la fiducia c’è: ecco il semestre della borsa italiana

Per ora è solo il lusso che vede la ripresa. Mentre i marchi più piccoli sperano di poter beneficiare della ripartenza nel minor tempo possibile. In generale, la pelletteria italiana ha ripreso slancio ma non è ancora tornata ai livelli del 2019. Questa la fotografia dei primi sei mesi in base all’analisi di Assopellettieri che segnala come, però, nel settore ci sia una base condivisa di fiducia e speranza. In altre parole: il 70% degli associati ritiene che nella seconda metà dell’anno l’andamento migliorerà rispetto al primo semestre.

Il semestre della borsa italiana

I dati del primo semestre mostrano recuperi significativi sul 2020 per tutti gli indicatori. Per esempio: +43,1% la produzione industriale e +31,3% l’export in valore (trainato dalle multinazionali del lusso). E anche: +22,9% le vendite al dettaglio sul mercato interno e +29,5% il fatturato degli associati coinvolti nella rilevazione effettata dal Centro Studi di Confindustria Moda. Il vero confronto, però, è sui dati del 2019, il quale rivela come la pelletteria italiana non abbia (solo) bisogno di un rimbalzo (fisiologico) rispetto al 2020, ma di una ripresa “diesel”, capace di proseguire nei prossimi mesi e accelerare nel 2022. L’export, infatti, presenta un divario con i primi 6 mesi del 2019 pari al -11% in valore (-6,2% in quantità). Mentre gli altri indici evidenziano gap prossimi o superiori al -20%.

 

 

Ripresa a più velocità

L’analisi di Assopelletieri rivela che “la ripresa è a macchia di leopardo e a più velocità”. Bene i brand del lusso, ma per 6 aziende su 10 i ricavi attuali sono “molto inferiori” rispetto al primo semestre 2019. Il recupero è destinato a proseguire nel terzo trimestre, ma con che forza?

Le preoccupazioni

A preoccupare è, soprattutto, il numero di aziende. Nei primi 6 mesi del 2021 si sono perse 157 aziende, tra industria e artigianato. Non solo. “Oltre alla perdita della forza lavoro impiegata nelle realtà cessate – scrive Assopellettieri – emergono criticità anche dalla rilevazione campionaria sugli associati”. In altre parole, “il 42% delle imprese del campione ha subìto, rispetto al consuntivo 2020, una riduzione nel numero di addetti”. (mv)

Nell’immagine: fase di produzione presso la pelletteria Rica di Casoria

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