Le tre priorità del tavolo di lavoro istituzionale di Assopellettieri

Le tre priorità del tavolo di lavoro istituzionale di Assopellettieri

Formazione, internazionalizzazione e politiche industriali del settore. Sono i tre argomenti chiave discussi nella prima riunione del neonato tavolo di lavoro istituzionale promosso da Assopellettieri. Ma qual è l’andamento delle imprese del settore? Secondo l’indagine rapida congiunturale di Confindustria Moda condotta ad aprile, il primo semestre si dovrebbe chiudere con una crescita dei ricavi del 16,7% su base annua. “Un risultato positivo, ma ancora insufficiente a recuperare i livelli pre-pandemia” si legge nell’indagine. Il presidente di Assopellettieri, Franco Gabbrielli, parla di settore a due velocità.

Il debutto

Ha fatto il debutto a Roma il tavolo di lavoro istituzionale promosso da Assopellettieri. Uno strumento con il quale l’associazione potrà richiedere e favorire l’adozione di misure politiche in grado di tutelare le piccole e medie imprese. L’incontro ha coinvolto diversi rappresentanti parlamentari e ha visto la partecipazione del Sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri, Manlio Di Stefano. Assopellettieri punta su tre direttrici strategiche: formazione, internazionalizzazione e politiche industriali del settore.

 

 

L’andamento

A proposito di settore: come sta andando? In attesa dei dati del primo trimestre, i risultati dell’indagine congiunturale testimoniano un buon sentiment. La crescita media complessiva del fatturato, con riferimento al panel, risulta del 19,7%. Favorevole, ma in lieve decelerazione, anche la raccolta ordini, che mostra un incremento medio del 14,4%. Nel secondo trimestre si teme però un rallentamento. La crescita media stimata dalle imprese coinvolte nel sondaggio è del 13,8%. La stima relativa al primo semestre 2022 indica dunque una crescita attorno al 16,7% rispetto alla prima metà 2021. Bene ma non benissimo, con i livelli del 2019 lontani di oltre il 10%. Pesa la guerra in Ucraina, perché quasi la metà del campione di imprese afferma di esportare nella regione Russia/Ucraina/Bielorussia. Di queste, il 53% indica che l’export valeva meno del 5% dei ricavi complessivi. Per cui la ricaduta del conflitto non è diretta quanto indiretta, per le conseguenze sulla situazione internazionale.

Il parere di Gabbrielli

“Il sistema della pelletteria italiana corre a due velocità: da una parte nessuna griffe può fare a meno del nostro know-how produttivo. Dall’altra, le PMI a marchio proprio soffrono e devono essere sostenute nel percorso di sviluppo e rilancio” ha commentato il presidente Franco Gabbrielli che sottolinea le “due grandi domande del comparto: più addetti da dedicare al sistema produttivo del lusso e più internazionalizzazione a favore delle PMI”. (mv)

Leggi anche:

 

Le tre priorità del tavolo di lavoro istituzionale di AssopellettieriLe tre priorità del tavolo di lavoro istituzionale di Assopellettieri

 

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×