Per Il Bisonte il 2019 è quasi stop: la produzione resta a Firenze

Per Il Bisonte il 2019 è quasi stop: la produzione resta a Firenze

Per Il Bisonte il 2019 è quasi stop. Il marchio si adegua per essere competitivo e affrontare le prossime sfide del mercato. Già, perché nell’anno appena concluso ha esaurito la spinta del precedente biennio. Il Bisonte riparte dal nuovo CEO e dai nuovi programmi. La produzione resta a Firenze.

Il 2019 è quasi stop
Come riporta Il Sole 24 Ore, dopo la crescita nel 2017 e 2018, Il Bisonte ha chiuso il 2019 a circa 36 milioni di euro. Il risultato è sostanzialmente stabile rispetto ai 35 realizzati nell’anno prima. Metà del fatturato arriva dal Giappone, mentre il 15% dal mercato italiano e il 10% dall’Europa. Le vendite per la primavera-estate 2020, scrive il quotidiano milanese, sono stazionarie.

I programmi del CEO
Il nuovo CEO è Luigi Ceccon. Ha preso il posto di Sofia Ciucchi, entrata nel board esecutivo di Ermanno Scervino. Secondo Ceccon, dicevamo, la prossima fase serve a preparare una nuova crescita delle vendite. Diversi sono i cambiamenti apportati all’interno dell’ufficio stile, che non ha un direttore creativo, e nei sistemi informativi. Wanny Di Filippo (fondatore dell’azienda), avrà maggiore responsabilità su prodotto e visione. L’obiettivo è arrivare a 40 milioni nel 2021 facendo leva sul mercato asiatico. È proprio a Oriente che l’azienda intende investire.

La produzione
A non cambiare sarà la produzione, che resterà a Firenze, così come il quartier generale della società. Tra le peculiarità del marchio, sotto il controllo della giapponese Look Holdings, quella di avere una produzione concentrata nel raggio di 30 chilometri. “Il prodotto? C’è bisogno di adattare i livelli qualitativi ai tempi attuali”, conclude Ceccon con Il Sole 24 Ore. (mv)

Foto da Il Bisonte

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