Barneys molla il colpo, Moody’s ribassa le stime del retail USA

Barneys molla il colpo, Moody's ribassa le stime del retail USA

Azione e reazione. Barneys molla il colpo e l’epilogo delle sue vicissitudini si associa ad altri fattori nel mettere sotto stress il retail USA. Dalla guerra degli sconti a quella dei dazi tra Washington e Pechino. Dal costo del lavoro al peso degli investimenti. Tutto collude nel tenere sotto scacco, soprattutto, abbigliamento e calzatura. Così gli analisti rivedono le stime e spostano al 2020 la possibilità di una, parziale, ripartenza.

Cosa prevede Moody’s
Gli analisti di Moody’s hanno abbassato le prospettive del retail statunitense da “positive” a “stabili”. Si attendono, cioè, che l’utile operativo per il settore cresca dal 2% al 3% nel 2019. La metà delle stime precedenti, comprese tra il 5% e il 6%. Anche le vendite complessive del settore subiscono lo stesso trattamento: dal +4,5-5,5% sono state ridotte al +3,5-4,5%.

Chi soffre di più
Abbigliamento, calzatura, rivenditori specializzati e grandi magazzini continueranno ad avere performance sotto la media. Perché, tra l’altro, devono affrontare le conseguenze dei dazi commerciali. Perché le tariffe colpiscono maggiormente le società più piccole. “Le aziende più grandi hanno molto più potere contrattuale con i loro fornitori” ha spiegato Mickey Chadha, vicepresidente di Moody’s. “Mentre le aziende più piccole che importano dalla Cina avranno sicuramente un impatto maggiore” ha aggiunto.

Non è tutto nero
Gli analisti, tuttavia, non sono solo disfattisti. Per esempio, giudicano in modo molto positivo i benefici che il retail USA sta ottenendo dagli investimenti online. Le vendite digitali, secondo gli analisti di Moody’s, varranno il 20% di quelle totali (rispetto all’attuale 15%) entro, al massimo, i prossimi 5 anni.

La speranza del 2020
Per il 2020, come sottolinea RetailDive, gli analisti di Moody’s prevedono che gran parte del settore migliorerà. “Nel complesso il quadro non è ancora drammatico” osserva Chadha. “Stiamo solo abbassando le nostre previsioni per dire: bene, stiamo uscendo da alcune buone prestazioni. Ora le pressioni sui prezzi sono decisamente intense e i rivenditori continueranno a spingere le promozioni per guadagnare quote di mercato”. (mv)

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