Da Balmain a Chloè, PFW è nel segno dell’ottimismo e dell’audacia

PFW è nel segno

PFW è nel segno dell’ottimismo e dell’audacia. Il format digitale parigino si miscela allo show in presenza e diventa un tutt’uno, qualcosa di nuovo e stimolante per gli spettatori. Se Balmain proietta su maxi schermi le immagini degli invitati alla sfilata per renderli “presenti in digitale”, Chloé sovrappone le immagini della passerella in presenza a video di modelle per le strade della Ville Lumière. Le collezioni SS21 finora presentate sono grintose, espressione di una reazione forte al momento storico in cui viviamo. “75 anni fa, Pierre Balmain, dopo anni di guerra, occupazione e sofferenze – ha ricordato Olivier Rousteig, direttore creativo della maison – era pronto a partire. E ha fondato la sua casa di moda durante un periodo instabile di carenze, tensioni e difficoltà”. Un messaggio forte di ripartenza, questo, che ha fatto da fil rouge anche alle altre presentazioni parigine.

PFW è nel segno dell’ottimismo e dell’audacia

L’omaggio alle origini della griffe continua nell’utilizzo dello storico monogramma PB. Lo si trova come stampa all over su cappotti e accessori, con l’applicazione di cristalli tipica del brand. La giacca doppiopetto con spalline a punta abbinata a shorts da motociclista è anche in pelle nera. Tra gli accessori ha fatto da protagonista una maxi clutch che era possibile acquistare live durante lo show in livestream. La borsa era venduta direttamente con un click, oppure era “salvabile” per un acquisto successivo. Una funzione, quella del ‘clicca e acquista’, che rimane attiva sull’Igtv e sul sito della maison.

Chloé

Show live e show digitale insieme. Chloé ha presentato la sua collezione con una doppia sfilata: una per le strade di Parigi e una al Palais de Tokyo con il titolo “Una stagione nella speranza”. Con un gioco di telecamere e megascreen, le modelle erano riprese mentre si muovevano nella città per poi convergere sulla passerella vera e propria. La griffe ha scelto di puntare su look da tutti i giorni. Uno stile romantico ma portabilissimo, dove i colori tenui di abiti e giacche erano accostati alle tonalità più forti (tra cui verdi intensi) di accessori e calzature, per lo più sandali.

 

 

Acne Studios

Gli abiti leggeri e impalpabili, anche in morbido suede, e le giacche sartoriali over si abbinano a borse extralarge con una tracolla altrettanto grande e “super-pesante”, come la descrive lo stesso brand su IG: “heavy strap for a heavy year”, “una cinghia pesante per un anno pesante“. Tra gli accessori anche borse da yoga portate a spalla in pelle crackle bianca, oppure lucida argento. Ai piedi sandali in camoscio di canapa a taglio vivo, tacchi appuntiti o infradito di pelle intrecciata.

Rick Owens

Come sempre controcorrente, Rick Owens sfila a Venezia al Palazzo del Casinò, realizzando uno show trasmesso in digitale e senza pubblico. La collezione propone un abbigliamento all’insegna del “protect yourself”: in passerella mascherine, veli per tutti, sartoria oversize con cinghiette strategiche per legare in vita il capo e non lasciarlo cadere a terra. È ampio l’uso della pelle, nei mini bomber dalle spalline rigonfie, negli shorts e stivali altissimi con zeppa robotica in metallo. La figura femminile appare molto cyber, una donna combattente. (mvg)

Immagini tratte da Instagram (Acne Studios a sinistra e Balmain a destra) e vogue.it (Rick Owens al centro)

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