Acque del Chiampo chiude il bilancio 2020 con 49 milioni di ricavi

Acque del Chiampo chiude il bilancio 2020 con 49 milioni di ricavi

Ricavi per 49 milioni, utili a 3,4 e investimenti in crescita del 24%. Acque del Chiampo chiude il bilancio 2020 in modo positivo. I soci hanno approvato il documento lo scorso 12 luglio durante l’assemblea ordinaria, quando hanno deciso di destinare 3,4 dei 3,6 milioni di ricavi a riserve di patrimonio netto. La fotografia dell’esercizio concluso si unisce agli impegni fissati nel piano delle opere del prossimo triennio, dove si prevedono oltre 62 milioni di euro di investimenti. Lo sforzo andrà in direzione dell’assicurazione dell’acqua pulita e potabile, delle reti efficienti e dei migliori standard di trattamento dei reflui.

I numeri del bilancio

Acque del Chiampo, società pubblica che gestisce il servizio idrico integrato per 10 comuni dell’ovest vicentino, chiude il bilancio 2020 con ricavi complessivi per 49 milioni di euro. L’utile è di 3,6 milioni di euro, dicevamo. Segno positivo davanti al capitolo relativo agli investimenti per le infrastrutture, che salgono del 24% rispetto all’anno precedente. Ammontano complessivamente a 14,9 milioni di euro, di cui 8 milioni di euro relativi al servizio idrico integrato. L’obiettivo di questi investimenti è un miglioramento del servizio e una maggiore tutela dell’ambiente, ma hanno anche ricadute sul territorio. Sotto il profilo occupazionale, infatti, la società calcola che oltre ai 189 lavoratori dipendenti di Acque del Chiampo, gli investimenti abbiano avuto ricadute positive sull’indotto (imprese di costruzione, fornitori di materie prime e servizi, filiera dell’industria conciaria e tessuto produttivo del territorio), dei quali una parte importante resterà nella provincia di Vicenza.

 

 

Maggiori costi per i fanghi

“La fotografia dell’esercizio concluso si unisce agli impegni fissati nel piano delle opere del prossimo triennio – fanno sapere da Arzignano –. Nel corso dell’anno non sono mancati gli aumenti dei costi per alcune voci esterne all’azienda”. Quali? “Ad esempio i fanghi di depurazione, a cui però si è fatto fronte grazie alla sempre attenta e responsabile gestione delle risorse e ad un efficientamento dei costi operativi – spiega ancora la società-. All’assemblea dei soci è stato proposto di destinare oltre 3,4 milioni di euro di utili a riserva di patrimonio netto dell’azienda”. Perché? “Per affrontare gli ambiziosi piani di investimenti dei prossimi anni”. (art)

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