Adidas non cede agli animalisti: “Sicuri del nostro canguro”

Adidas non cede agli animalisti: “Sicuri del nostro canguro”

Adidas non cede agli animalisti e tiene duro sul canguro. Dopo aver vinto con Puma e Nike, che hanno fatto abiura della pelle di canguro per le scarpe da calcio, gli attivisti veg hanno messo Adidas nel mirino, l’ultimo dei tre giganti dello sport a utilizzarla. Secondo le proteste Adidas utilizzerebbe pellame di esemplari “crudelmente assassinati” per la produzione di scarpe da calcio. Ma la verità, come al solito, è un’altra.

Adidas non cede agli animalisti

In risposta alle proteste degli animalisti, un portavoce di Adidas ha risposto che “la percentuale di pelle di canguro utilizzata nella produzione di scarpe da calcio è al di sotto dello 0,5%”. Cosa più importante, la multinazionale tedesca dello sportswear ha rivendicato che l’approvvigionamento della pelle avviene “esclusivamente da fornitori monitorati e certificati dal governo australiano per garantire sia il benessere degli animali che la protezione delle specie”. Adidas, detto in altri termini, è certa della sua catena del valore e non ha bisogno di farsi spiegare dalle sigle veg come essere responsabile e sostenibile.

 

 

Una controversia montata ad arte

Le (sterili) polemiche sulla pelle di canguro ci accompagnano da diversi anni. Ray Borda, presidente della Kangaroo Industry Association of Australia (KIAA), ha chiarito alcuni concetti. Che però gli animalisti non ascoltano. O fanno finta di non ascoltare. Il primo è che pur senza un’industria che utilizzi la pelle di canguro, “sarebbe comunque necessario procedere all’abbattimento conservativo per gestire le popolazioni di alcune specie” (quelle invasive, non certo quelle a rischio). Quindi l’impiego della pelle non condiziona le politiche australiane di gestione della popolazione animale. Il secondo punto ribadito da KIAA è che “tutta la pelle di canguro è un sottoprodotto dell’industria alimentare, che se non conciata finirebbe in discarica”. Il terzo è che: “Ogni canguro utilizzato dall’industria commerciale può essere tracciato individualmente per garantire che non venga ucciso in modo crudele”. Senza considerare le 3.000 persone che in Australia lavorano nel settore locale della pelle di canguro. Concetti che restano inascoltati da chi persegue un solo obiettivo senza se e senza ma. Ma soprattutto senza voler ragionare. (mv)

In foto, l’iconico modello Copa Mundial dalla tomaia in canguro

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