LVMH, la definizione di sostenibilità in quattro parole (più una)

LVMH, la definizione di sostenibilità in quattro parole (più una)

Il gruppo francese del lusso LVMH possiede concerie, come (in Italia) Masoni. È impegnato lungo tutta la filiera dei materiali animali e sostiene progetti internazionali di conservazione delle specie. Usa le pelli esotiche e, con Fendi, la pelliccia. La sua definizione di sostenibilità, quindi, non è solo retorica, o pleonastica, come in tanti altri casi. Perché la holding della famiglia Arnault, quando nell’alta moda molti preferiscono le scorciatoie, rimane fedele ai propri standard, che antepongono le soluzioni all’insegna della qualità e della coerenza a quelle che puntano al consenso immediato.

 

 

La definizione di sostenibilità

Proprio di questo abbiamo parlato per il numero 5 de La Conceria in uno scambio di mail con l’LVMH Environment Development Department. “Isolando temi specifici, inquadriamo le direttrici di lavoro del sodalizio francese in quattro parole: pelle, sostenibilità, pelliccia e metodo”, si legge nella rivista in distribuzione. C’è una quinta parola, però, che riguarda le alternative vegane, “dove ancora non ci sono fornite le risposte e gli interrogativi restano aperti: come fa un gruppo impegnato nella pelle a sostenere iniziative (come Desserto) che quella stessa pelle vorrebbero declassare?”.

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