Vestiaire Collective vola e Kering si gode l’investimento

Vestiaire Collective vola e Kering si gode l’investimento

C’entra lo choc collettivo dell’ultimo anno, che ha spinto molti ad abbracciare gli standard dell’economia circolare. C’entra la crescente sensibilità green (e parsimoniosa), specie dei più giovani. Fatto sta che Vestiaire Collective vola, sia dal punto di vista dell’ampliamento della base utenti che degli affari. E Kering, che a marzo ha acquisito il 5% della piattaforma di second hand, si gode l’investimento.

Vestiaire Collective vola

“Abbiamo visto un aumento della messa in vendita di prodotti e degli ordini a livello globale sociale – spiega Clara Chappaz, chief business officer di Vestiaire Collective a MFF –. Solo nel 2020 abbiamo osservato un+100% su base annua. Gen Z e Millennials hanno stimolato la crescita del reselling a causa di una maggiore consapevolezza dell’impatto sociale e ambientale dei loro acquisti”. L’effetto antropologico del Coronavirus ha modificato le abitudini delle persone. “La pandemia ha creato molti nuovi venditori. I clienti hanno trascorso più tempo a interagire con altri membri della comunità a causa dell’isolamento – continua –. Hanno avuto più tempo per fare un detox del guardaroba e hanno capito che Vestiaire poteva essere una fonte di guadagno”. Il trend si osserva anche in Italia, dove “il numero di ordini è aumentato di oltre l’+85% da inizio anno, mentre i nuovi acquirenti che arrivano sulla piattaforma sono aumentati di oltre il +110%. L’Italia – conclude – è uno dei mercati con più venditori, con una crescita di seller che è salita di oltre il 100% su base annua nel primo trimestre”.

 

 

Kering si gode l’investimento

Quando deve illustrare gli obiettivi del gruppo nell’ottica della sostenibilità, Marie-Claire Daveu, responsabile del tema per Kering, spiega che una parte del lavoro è investire in realtà emergenti. “Quando si parla di innovazione, è molto interessante vedere che ci sono sempre più start-up e persone che stanno lavorando a progetti pilota che riciclano o fanno upcycling”, dice ancora a MFF. In questo senso, l’investimento di marzo è un precedente positivo. “Penso che il futuro sia come nel nostro rapporto con Vestiaire Collective – aggiunge la manager –, di modo che possano lavorare con una struttura finanziaria più solida. È importante anticipare e implementare strumenti tech per ridurre l’impronta ambientale dell’e-commerce”.

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