Assomac rinnova i vertici: Maria Vittoria Brustia eletta presidente

Assomac rinnova i vertici: Maria Vittoria Brustia eletta presidente

Un settore che traccia il solco per rinnovarsi. E lo fa, gioco forza, in un anno tra i più complessi mai affrontati. Ieri Assomac (l’associazione che riunisce i produttori di tecnologie per la filiera della pelle) ha tenuto (in remoto, of course) la sua Assemblea Annuale. Un’occasione per fare il punto congiunturale, ma, soprattutto, per sottolineare i cambiamenti in corso. Primo fra tutti, quello riguardante il passaggio di testimone alla presidenza. Dopo 5 anni, infatti, Gabriella Marchioni Bocca (Lamebo) lascia l’incarico a Maria Vittoria Brustia (a destra, nella foto).

Maria Vittoria Brustia eletta presidente

Maria Vittoria Brustia è la nuova presidente di ASSOMAC. “Ringrazio chi mi ha preceduto – dice la titolare dell’azienda vigevanese Brustia Alfameccanica -, anche per aver facilitato e semplificato il passaggio del testimone alla guida dell’Associazione. Ci aspettano anni di sfide importanti. Dobbiamo impegnarci per ampliare i servizi ai soci e la rete di relazioni per non perdere terreno sui mercati che ci hanno visto protagonisti”.

Il punto congiunturale

Parole che introducono una fotografia congiunturale inevitabilmente opaca. Assomac, infatti, sottolinea che “il comparto italiano delle macchine per pelle, calzature e pelletteria” ha raggiunto un valore della produzione pari a 620 milioni di euro e un valore dell’export pari al 70% della produzione”. Si tratta di una valutazione che, però, è fatta su dati 2019. Un anno che “ha segnato la conclusione di un ciclo economico espansivo, dove l’attuale crisi pandemica ha fatto da catalizzatore delle problematiche presenti nel sistema economico mondiale – sottolinea il presidente uscente, Gabriella Marchioni Bocca -. Tutti i dati economici del nostro comparto per il primo semestre del 2020 sono negativi. Ma sono negativi per tutti e a livello globale. A partire dal colosso cinese che ha registrato una perdita strabiliante: parliamo di -53% nell’export di macchinari e -35% nell’import. Noi come Italia abbiamo retto il colpo, registrando un più contenuto -35% nell’export e -25% nell’import di macchinari”.

 

 

Nuova identità

Covid e lockdown hanno messo Assomac e il suo settore di riferimento di fronte alla necessità di affrontare il cambiamento. Per esempio, attraverso il “Progetto ReStart. Durante il primo lockdown sono state definite le linee guida di un’identità nuova, che affonda le radici nel passato e nella tradizione. E che allo stesso tempo punta al futuro con una visione comune, innovativa e proiettata al mercato che cambia”.

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