SSIP lancia Leather Innovation Challenges per la conceria digitale

SSIP lancia Leather Innovation Challenges per la conceria digitale

La Stazione Sperimentale delle Pelli (SSIP) lancia Leather Innovation Challenges 2025. Il programma intende vagliare e selezionare i progetti di ricerca volti all’innovazione del processo, con l’utilizzo di nuove tecnologie nel solco del 4.0, e del prodotto finito. Il bando è rivolto a tutti gli innovatori che operano lungo la filiera della pelle, tanto a monte quanto a valle, ed apre il primo ottobre. “Valuteremo i progetti anche in base alla loro realizzabilità – spiega Edoardo Imperiale, direttore generale di SSIP –. Le selezioni chiuderanno ai primi di gennaio, così da poter iniziare i lavori ai primi di marzo. Ma, se ci pervenissero progetti già pronti, con questi le collaborazioni potrebbero partire in anticipo”.

Leather Innovation Challenges

Uno degli obiettivi del programma, continua Imperiale, è arrivare nel prossimo lustro alla definizione di “un nuovo modello industriale, la conceria digitale, da provare prima in maniera sperimentale”. Il bando è stato presentato nel corso del convegno Bioeconomy Day: confronto tra Sostenibilità, Economia circolare ed Open Innovation. “SSIP intende fornire in questo modo un supporto fondamentale al made in Italy – ha aggiunto Graziano Balducci, amministratore delegato della Conceria Antiba e presidente della Stazione Sperimentale –. La pelle può diventare sempre più un prodotto sostenibile e di qualità”.

 

 

La bioeconomia della pelle

Sono ancora molti i possibili campi di innovazione del processo conciario. “Penso, giusto per fare un esempio, all’impiego degli scarti del processo come materiale per la stampa 3D”, dice Gustavo Gonzalez-Quijano, segretario generale di Cotance. “L’industria conciaria opera già appieno nel paradigma dell’economia circolare – conclude Fulvia Bacchi, direttore generale di UNIC – Concerie Italiane –. È un’eccellenza, nonché un settore strategico che andrebbe tutelato. Lo sviluppo della ricerca nel campo della bioeconomia è di grande aiuto, soprattutto perché l’opinione pubblica si liberi di alcuni pregiudizi sul settore”.

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