Numero 33

COVER STORY | LINEAPELLE DICE SÌ
La forza dei numeri
Lineapelle93 consolida la sua leadership, chiude con visitatori in crescita del 2,4% e conferma Milano come baricentro della fashion industry. Ottima performance degli italiani, presenza dinamica (tra gli altri) di francesi e russi.
Sorrisi e domande
La concia italiana a Lineapelle93 vede la ripresa. Ma l’industria della moda post-crisi è cambiata: i volumi tornano, tutto il resto cambia.
Soddisfatti e contenti
Lineapelle93 centra l’obiettivo anche nei padiglioni riservati a componenti, accessori, tessuti, sintetici: “Buoni contatti, edizione molto positiva”.
Ripresa, come?
Curiosità e voglia di fare. Ma anche idee un po’ confuse. La calzatura italiana (e non solo) torna in fiera con una concezione molto ampia del “fare ricerca”.

GLI ALTRI SERVIZI
Igualada nella tempesta
Il vento secessionista della Catalogna travolge il distretto locale della concia. Che si divide tra indipendentisti e non.
L’arte della sostenibilità
Da Lineapelle (insieme a ZDHC) a Wired Fest, arrivando a Florence Biennale: Unic promuove l’eccellenza sostenibile della conceria italiana a un pubblico sempre più vasto e trasversale.
La pelle, la sostenibilità, la formazione
Da una parte UNIC. Dall’altra Gucci. In mezzo, come punto d’incontro, l’Accademia Costume & Moda di Roma. I più qualificati fornitori di pelli, la griffe del momento e i futuri designer della moda, coinvolti in uno stimolante progetto formativo basato su un preciso denominatore comune: la sostenibilità. Il progetto si chiama “Exploring Italian Leather Sustainability”.
Un modo c’è
Anzi: più di uno. A Lineapelle93 si è parlato di come tutelare sotto il profilo legale i campionari e gli strumenti a cui concerie e clienti possono accedere. Con l’aiuto di ICEC.
Meno entusiasmo a Monaco
Moda Made in Italy e il vicino Essenz, svolti dal 6 all’8 ottobre, fotografano la fatica della clientela tedesca. Negozi alle prese con un surplus di invenduto estivo, buyer molto attenti al prezzo. Dal 24 al 27 ottobre si vola a Mosca, per OBUV, sperando di scendere dalle montagne russe.
Elogio dello struzzo
Max Zarafshan e Tamara Smith producono le loro borse in Toscana. Le vendono (da pochi mesi e per ora) solo a New York e volano verso i 2 milioni di dollari di fatturato. Le pelli? Di un solo tipo, conciate a Santa Croce.
La frenata di GST
Il gruppo della fornitura automotive a rischio fallimento. Per salvarsi ricorre al Chapter 11.
Fare rete, fare lobby
Creare una rete orizzontale, che metta in contatto i distretti della pelle dei Paesi europei e, ancor di più, le concerie che invece operano isolate. Fondare così uno spazio comune di condivisione di esperienze, best practices, innovazione. È la missione che Cotance (l’organizzazione comunitaria delle associazioni nazionali della concia) si dà per dare seguito all’esperienza di Leather is my Job.
Primati di lusso: Gucci nel valore, Armani per la reputazione
Gucci scala 42 posizioni e si porta al 219esimo posto nella classifica 2017 dei 500 brand mondiali dal maggior valore stilata dalla società di consulenza Brand Finance. È Giorgio Armani, invece, a primeggiare nella graduatoria Italy Luxury RepTrak realizzata da Reputation Institute.

LE RUBRICHE
Il caso della settimana Il lusso e i nomi
Ipse dixitSappiamo fare tutto. Ovvio che facciamo paura
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William Blake e Dr.Martens
Yesterday is Here
Tratto da LaConceria 31 ottobre 1936
Tra le righeIndia: uccidere la galline dalle uova d’oro



 

 

 

 

 

 

 

 

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