Santa Croce, un tavolo con la Regione per salvaguardare il lavoro

Santa Croce, un tavolo con la Regione per salvaguardare il lavoro

Il Distretto di Santa Croce ha mosso il primo passo per instaurare un tavolo con la Regione Toscana sulla questione lavoro. Lo scenario è condizionato dalla prospettiva del blocco dei licenziamenti. A seconda della mossa del Governo, che può decidere di prorogarlo o meno, saranno necessari diversi interventi. C’è fiducia sul fatto che il distretto possa “tener botta” almeno fino alla fine del 2021. Come? Grazie agli ammortizzatori sociali e in virtù delle intenzioni espresse dalle imprese tramite le associazioni datoriali. Scelte sui livelli occupazionali saranno rinviate al 2022. Prima si aspetta di vedere se ci sarà l’auspicata ripresa degli ordini dai mercati stranieri.

 

 

Il tavolo con la Regione Toscana

Una rappresentanza del Comitato d’area del Distretto di Santa Croce sull’Arno ha incontrato gli assessori regionali Leonardo Marras (Economia) e Alessandra Nardini (Formazione Professionale e Lavoro). È con loro che hanno avanzato le prime valutazioni sulle prospettive occupazionali del Comprensorio del Cuoio. Le difficoltà in analisi sono quelle causate dalla pandemia e dalla concorrenza delle imprese delle regioni meridionali che beneficiano di sgravi fiscali e contributi in quanto inserite in aree svantaggiate ai fini della programmazione dei fondi europei. I problemi non riguardano solo l’industria conciaria, ma anche il calzaturiero e gli altri settori di riferimento della zona, fino alle piccole aziende conto terzi. “Se dovesse terminare il blocco dei licenziamenti – recita il comunicato –, occorrerà ripartire dagli strumenti che già sono disponibili, come la cassa integrazione”. Ma serviranno anche nuovi strumenti, come “l’attivazione del fondo Nuove Competenze che attraverso lo stanziamento per la formazione professionale può offrire un respiro più lungo alle aziende in momentanea difficoltà”. Il Distretto Industriale di Santa Croce e la Regione Toscana daranno vita ad un tavolo tecnico, dunque, aperto a enti locali e delle parti sociali.

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