Il CEO Mauro Sabatini spiega l’anno di transizione di Furla

Il CEO Mauro Sabatini spiega anno di transizione di Furla

Per Furla il 2021 sarà un anno di transizione. La crescita viene rinviata all’anno prossimo. L’azienda confida di proseguire il trend positivo delle vendite online e ritiene efficiente la rete retail. Inoltre, confida nei miglioramenti che arriveranno dall’hub toscano per il design, la ricerca, la produzione e la formazione in corso di realizzazione a Tavernelle Val di Pesa.

2020, un anno disruptive

“Il 2020 è stato un anno disruptive” commenta Mauro Sabatini, da gennaio CEO di Furla. Nell’intervista rilasciata a Fashion United, il manager non si sbottona sul fatturato 2020, ma si limita a dichiarare un calo “a doppia cifra in linea con le altre realtà del settore della moda”. Sottolinea il buon andamento delle vendite online, cresciute del 36% nell’intero anno 2020 e caratterizzate da un ultimo trimestre lusinghiero: +54%. “Il digitale è uno dei pilastri della nostra strategia” commenta lo stesso Sabatini che enfatizza la ripresa del marchio in Cina.

 

 

I negozi fisici

In merito al ruolo dei negozi fisici, Sabatini ritiene che “il retail deve evolvere, ma non sparirà”. Il negozio dovrà creare engagement e customer experience. “Occorre posizionarsi su aree fondamentali e farlo con la misura di negozio giusta e tenendo conto della logistica. Attualmente la dimensione dei nostri negozi è corretta”.

2021, un anno di transizione

“Il 2021 sarà un anno di transizione. Siamo ai blocchi di partenza per poter correre nel 2022” dice Sabatini. Che definisce “un investimento in Italia per l’Italia” quello compiuto a Tavernelle Val di Pesa. Qui Furla sta realizzando il suo nuovo hub per design, ricerca, produzione e formazione. (mv)

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