Tra mercato vivace e stress di filiera, la pelle per l’arredo va

Tra mercato vivace e stress di filiera, la pelle per l’arredo va

La pelle per l’arredo va. Trae beneficio da un mercato vivace, che sotto la spinta della nidification premia sia i prodotti di design che il materiale animale per il rivestimento. Ma si confronta con stress di filiera, soprattutto a monte, che rendono arduo per le concerie il compito di mantenere integra la marginalità.

La pelle per l’arredo va

“Agganciare il rilancio del salotto, dunque, ha un preciso e dinamico senso concorrenziale per le concerie. Partendo da un basilare contenuto greensi legge su La Conceria n. 1 del 2022, che dedica al boom del design un ampio approfondimento –, occorre il corretto equilibrio tra qualità e prezzo. Nonché un servizio impeccabile e rapidissimo. La complessità di questa equazione è evidente: qualsiasi listino a monte della conceria è sotto stress, dall’energia alla logistica, dai prodotti chimici alla materia prima; riversare gli aumenti sui clienti è una sfida (quasi) donchisciottesca. Il gioco della mediazione diventa, a queste condizioni, estenuante”.

Il nuovo format de La Conceria

Nel 2022 cambia il format del nostro mensile. Ogni uscita sarà dedicata a un approfondimento monografico. Il primo numero, dicevamo, parla di imbottito e design. Lo fa nei termini del giornalismo economico, cioè a partire dai numeri congiunturali. Ma anche in quelli della sociologia. Altrettanto importanti sono le testimonianze raccolte, come quella di Lanfranco Arena, titolare e amministratore di Prodital. E quella di Nicola Coropulis, CEO di Poltrona Frau.

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