Gallery Shoes come da copione: “Non poteva essere altrimenti”

Gallery Shoes come da copione: “Non poteva essere altrimenti”

Gallery Shoes come da copione. Pochi visitatori e ordini molto limitati per la fiera tedesca che si chiude oggi. Ma c’è anche chi la vede da un altro punto di vista. Cioè: il salone ha dato, comunque, l’opportunità a produttori e buyer di incontrarsi e vedere nuovi prodotti. Intanto, i negozi tedeschi, chiusi da prima di Natale, sono allo stremo. Crescono, ovviamente, le vendite online, soprattutto di scarpe comode: ballerine, mocassini, sandali e tacchi bassi.

Gallery Shoes come da copione

“Impossibile aspettarsi qualcosa di diverso. Anche clienti a pochi passi dal centro fieristico di Düsseldorf non sono venuti per evitare lo stress tampone e il rischio contagio” ci dice Samuele Camerlengo del calzaturificio Lorenzi. “Abbiamo visto pochi clienti e ordini molto ridotti a causa delle rimanenze. L’umore dei buyer è basso. Aspettano le riaperture dei negozi (metà maggio? fine maggio?, ndr) dove prevedono una buona ripresa delle vendite”. Per Giovanna Ceolini di Parabiago Collezioni (marchio Thierry Rabotin) “è stata un’iniziativa coraggiosa che ha dovuto fare i conti con la prolungata chiusura dei negozi. Perfetta l’organizzazione dal punto di vista sanitario che ha fatto del salone un luogo sicuro, a dimostrazione che le fiere fatte in questo modo si possono e si devono fare”. Per Ceolini qualche cliente, molto prudente in quanto a ordini, si è visto solo il giorno inaugurale, domenica. Anche Sara Galli del calzaturificio Brunate e Fabio Fonti di ViolaFonti si esprimono sulla stessa lunghezza d’onda per una fiera che ha rispettato le scarsissime aspettative della vigilia.

 

 

I negozi tedeschi

Se Gallery Shoes è andata come da copione, è anche perché i negozi tedeschi hanno ancora molta merce in magazzino (l’invenduto invernale e tutto l’estivo). E non sanno con certezza quando potranno riaprire. Il presidente di BDSE (l’associazione federale dei retailer calzaturieri tedeschi), Brigitte Wischnewski, ha parlato di rivenditori di scarpe “disperati”. Ogni mese in cui i negozi restano chiusi, si perdono circa 700 milioni di euro di vendite. Cresce solo il business online, la cui quota di mercato è salita dal 26% al 34% secondo i calcoli BDSE che ha stimato un calo del 13,5% del volume del mercato calzaturiero tedesco nel 2020.

Questioni di stile

Ma, per quel poco, quali scarpe si vendono? “Tacchi bassi, colori vivaci e una forma comoda. Ballerine, slipper e mocassini sono particolarmente di tendenza” spiega l’esperta di moda di Gallery Shoes, Karolina Landowski. Claudia Schulz del Deutschen Schuhinstitut di Offenbach sottolinea, invece, come nelle collezioni trovano spesso posto i sandali flat presi in prestito dal trekking. Anche se “quello che non può mancare in questa stagione sono le sneaker”. (mv)

Foto by Calzaturificio Lorenzi

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