Il virus ha cambiato, ma non rovinato i piani di Design Holding

Il virus ha cambiato, ma non rovinato, i piani di Design Holding

Certo, la ferita della pandemia si sente. “Nel contract, ad esempio, i progetti sono stati rinviati al 2021 o al 2022”. I piani di Design Holding, però, escono modificati, non distrutti dal coronavirus. Il gruppo è nato dalla partnership tra Investindustrial e Carlyle e, controllando tra gli altri marchi Flos, B&B Italia e Louis Poulsen, opera nei settori dell’arredo e dell’illuminazione. Per il primo, come dice il presidente e CEO Gabriele Del Torchio, si vedono trasformazioni nei consumi che lasciano ben sperare. “Forse – ha spiegato durante la 19esima edizione dell’Osservatorio Altagamma – chiudiamo l’anno in miglioramento rispetto al -10% preventivato”.

I piani di Design Holding

Che cosa tiene in piedi le ambizioni di Del Torchio (nella foto)? La spesa dei privati, “che non soffre, anzi cresce in maniera energica”. È, se vogliamo, un corollario del lockdown e dello smartworking: se non si può uscire, meglio che la residenza sia la più bella possibile. Nel 2020, dunque, si è assistito alla “riscoperta della centralità della casa, della sicurezza e della gradevolezza del viverci”. È un campo nel quale “i clienti hanno investito e speso”. E neanche poco: “Questo ci dà fiducia – chiosa il manager –, nel 2021 potremmo tornare ai livelli del 2019”.

 

 

Le geografie

Dov’è che le vendite di Design Holding vanno meglio? In Cina, certo. “Ma anche in Scandinavia – argomenta Del Torchio – e nei Paesi del Nord, in costante crescita e che, in alcune aree, vanno anche meglio del 2019”. Mentre pure l’Italia dà soddisfazione, “la situazione in Nord e Sud America rimane invece complessa”. A proposito dei piani di sviluppo, da Design Holding confermano di aver “lavorato sulla flessibilità dei costi”, ma senza incidere su “sviluppo e retail”.

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