Ciad, il nuovo macello per alimentare anche concia e scarpa

Ciad, il nuovo macello per alimentare anche concia e scarpa

Taglio del nastro per il nuovo macello in Ciad. Lo scorso 29 febbraio il presidente della Repubblica Idriss Déby ha inaugurato il “Complexe industriel des abattoirs” di Logone. L’area produttiva si trova nella zona Sud del Paese e il suo insediamento risale al 2013. Oltre al macello, oggi rinnovato e ampliato, nel distretto sono presenti una conceria e un impianto di trattamento dei reflui. Intorno alla produzione di quest’area ruota però anche l’attività di altre aziende, tra cui quelle collegate al recupero degli altri scarti della macellazione per la produzione ad esempio di mangimi animali.

Il nuovo macello in Ciad

Il complesso industriale, come riportano i media locali, è stato progettato da una società australiana. Comprende diversi comparti, tra cui l’area di lavorazione della carne, una cella frigorifera, una moderna sala di confezionamento che impedisce la contaminazione e un’area di pesatura. L’impianto è destinato alla lavorazione di 20.000 tonnellate di carne all’anno. Secondo le stime dovrebbe lavorare tra i 400 e i 500 bovini e tra le 600 e le 800 capre al giorno. La sua costruzione è stata finanziata dal governo del Ciad con un fondo pari a circa 23 milioni di euro.

 

 

I vantaggi

“La costruzione di questo impianto sarà di vantaggio per l’economia nazionale” ha spiegato il presidente Déby dalle colonne di chretiens.info. Secondo le intenzioni del governo, il nuovo macello dovrebbe consentire al Ciad di interrompere l’esportazione di bestiame vivo in altri Paesi, come il Camerun e la Nigeria. “Ora, invece di esportare bestiame vivo, il Ciad esporterà carne – aggiunge il Capo dello Stato a tachad.com -. Tutti i prodotti derivati saranno utilizzati in loco. Nulla andrà perso. Perché in un animale tutto ha un valore“. Secondo chretiens.info alcuni operatori economici avrebbero già mostrato il proprio interesse per una collaborazione. Tra questi, sempre secondo fonti del giornale africano, vi sarebbe in particolare il gruppo angolano UMD Participatione et Investissement il cui CEO avrebbe incontrato Déby lo scorso 18 febbraio. (art)

Foto da Tachad.com

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