Mentre pratica il “Rifiuto Zero”, Tyson si difende da certe accuse

Mentre pratica il “Rifiuto Zero”, Tyson si difende da certe accuse

Tyson Food si difende dalle accuse. E, intanto, entra nella dimensione “Rifiuto Zero” in 6 stabilimenti. Il CEO della multinazionale USA, Donnie King, ha reso pubblica una testimonianza preparata in vista della comparizione davanti al Comitato per l’Agricoltura della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, prevista oggi, 27 aprile 2022. Obiettivo: rispondere all’accusa di aver speculato sui prezzi ai danni di piccoli agricoltori e consumatori, registrando ricavi da capogiro. L’azienda, intanto, ha tagliato l’importante traguardo del “Rifiuto Zero” in 6 stabilimenti.

Tyson Food si difende dalle accuse

King è chiamato a difendere la sua azienda dalle dure critiche mosse lo scorso settembre dal Segretario all’Agricoltura degli Stati Uniti, Tom Vilsack, e dal direttore del National Economic Council, Brian Deese. I quali accusarono Tyson Food e altre tre aziende di aver lucrato riservando un trattamento ingiusto ai piccoli agricoltori e ai consumatori. Nello specifico, avrebbero giocato al rialzo sui prezzi finali di vendita senza corrispondere un incremento parallelo ai fornitori. “Tutto falso“, è la risposta di King, il quale parla di “condizioni di mercato senza precedenti” e ricorda l’assenza del personale. King evidenzia poi l’incremento dei costi di produzione, che pesano per il 30% sul costo della carne trattata. E quello dei trasporti, con il prezzo dei container salito del 68% e del diesel del 104% su base annua.

 

 

Intanto arriva il “Rifiuto Zero”

Nel frattempo, il colosso della carne ha tagliato un importante traguardo. L’azienda ha annunciato di aver ottenuto il certificato “Zero Waste to Landfill” di livello “Gold“. L’Environmental Claim Validation Procedure ha certificato che in 6 stabilimenti l’azienda riesce a produrre senza (quasi) conferire in discarica rifiuti. La certificazione riguarda gli impianti di Newbern (Tennessee), Contea di Obion (Tennessee), Nashville e Speranza (Arkansas), Albany (Kentucky), Camilla (Georgia). Questi laboratori evitano il conferimento di una percentuale compresa tra il 95 e il 99%.

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