Zimbabwe, nel 2019 l’export di pelle è crollato del 58%

Zimbabwe, nel 2019 l’export di pelle è crollato del 58%

Nel 2019 l’export di pelle dello Zimbabwe è crollato del 58% su base annua: nel 2018 il fatturato estero ammontava a 2,6 miliardi di dollari (già in calo rispetto ai 2,7 del 2017), nell’anno appena terminato si è attestato a 1,1. Lo rende noto ZimStats, l’Istituto di Statistica del Paese.

L’export di pelle è crollato
Secondo il portale Newsday, l’agenzia per il Commercio Estero Zim Trade confida ancora nelle potenzialità di crescita della filiera: dal patrimonio bovino alla capacità di realizzare prodotti a valore aggiunto, la pelle dello Zimbabwe ha tutti i fondamentali necessari per andare incontro a un boom. Meno ottimisti sono gli operatori del settore intervistati dalla stessa testata. Arnold Britten, presidente dell’associazione della Concia e della Scarpa (TFLMZ), lamenta che per i manifatturieri è già difficile fare affari sul mercato domestico, invaso da prodotti d’importazione, figurarsi all’estero.

La presenza sul mercato estero
Il governo dello Zimbabwe solo all’inizio del 2019 ha liberalizzato l’export della materia prima conciaria. Intendeva, in questo modo, dare ossigeno ai trader e spingere la filiera nazionale all’ottimizzazione dei processi. Non è così facile: le liberalizzazioni funzionano meglio quando il mercato è in salute, cioè proprio quando le pulsioni protezioniste sono più allettanti. Quando, invece, lo scenario è flat, non si può attendere dalla misura effetti miracolistici.

Immagine dal sito delle Nazioni Unite

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