Nel trimestre Capri Holdings e Tapestry fanno meglio del previsto

Capri Holdings and Tapestry beat expectations this quarter

Capri Holdings e Tapestry fanno meglio del previsto nel periodo aprile-giugno. Ma le prospettive sono ancora opache. Nel trimestre soffrono i brand delle scarpe di lusso Jimmy Choo e Stuart Weitzman.

Meglio del previsto

Capri Holdings, che possiede Michael Kors, Versace e Jimmy Choo, ha chiuso il 27 giugno scorso il primo trimestre dell’esercizio 2020/2021. E lo ha chiuso meglio delle attese. Il fatturato è stato di 451 milioni di dollari, -66,5% a cambi attuali e -66,2% a cambi costanti. La stima media degli analisti, secondo i dati IBES di Refinitiv citati da Reuters, era di 424,5 milioni di dollari. E a luglio, lo stesso gruppo ha dichiarato di prevedere un calo dei ricavi del primo trimestre del 70%. La perdita netta rettificata è stata di 156 milioni di dollari, mentre il primo trimestre del precedente esercizio portava utili per 145 milioni. La società è stata aiutata dalla ripresa della domanda dei prodotti a marchio Versace e Jimmy Choo in Cina e dall’incremento del 30% delle vendite online. John D. Idol, presidente e amministratore delegato del Gruppo, è soddisfatto, ma cauto: prevede la piena ripresa delle attività solo dal prossimo esercizio.

I marchi di Capri Holdings

Versace ha portato al gruppo ricavi per 93 milioni di dollari (-54,1% a cambi costanti), insieme alla perdita operativa di 41 milioni. Il fatturato di Jimmy Choo è stato di 51 milioni di dollari (-67,7% a cambi costanti) con una perdita operativa di 29 milioni. Infine, Michael Kors ha portato in dote 307 milioni di dollari di vendite (-68,5% a cambi costanti) e una perdita operativa di 48 milioni.

Gli affari in casa Tapestry

Anche Tapestry, che controlla i marchi Coach, Kate Spade e Stuart Weitzman, ha chiuso l’anno con un quarto trimestre (chiuso al 27 giugno) superiore alle aspettative. La holding nel periodo segna entrate pari a 714,8 milioni di dollari, -52% a valuta costante rispetto all’anno precedente. Il risultato è ben al di sopra dei 663,4 milioni di dollari previsti dagli analisti citati da Reuters. La perdita è stata di 293,8 milioni di dollari. Un risultato raggiunto grazie alla ripresa delle vendite in Cina e ad una serie di tagli dei costi. I dati per l’intero esercizio fiscale 2019/2020 evidenziano un calo delle vendite del 18% sia a cambi attuali che costanti. I ricavi sono stati infatti di 4,96 miliardi di dollari. L’esercizio si è chiuso con una perdita di 652 milioni di dollari, rispetto a un utile netto di 643 milioni di dollari dell’anno precedente. A livello di marchi, a cambi costanti, i ricavi di Coach sono stati di 3,5 miliardi di dollari (-17%). Kate Spade ha perso il 16% e Stuart Weitzman il 26%. Tapestry prevede che nell’esercizio 2020/2021 le vendite saranno pressoché invariate rispetto all’esercizio precedente, con una crescita prevista solo nella seconda metà e cioè nel 2021. (mv)

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