Steve Madden parla sempre meno cinese, ma intanto cresce (+8,5%)

La fuga produttiva dalla Cina, la guerra commerciale, l’aumento dei prezzi: Steve Madden parla del suo futuro, ma intanto incamera un ottimo terzo trimestre in cui batte le stime degli analisti.

Il periodo
La società americana di calzature, accessori e abbigliamento ha registrato nel trimestre chiuso lo scorso 30 settembre vendite nette in crescita dell’8,5% (497,3 milioni di dollari). Dall’inizio dell’anno, le vendite nette della società sono state di 1,35 miliardi di dollari (erano 1,24 miliardi nel 2018), mentre l’utile netto è stato di 123,6 milioni rispetto ai 116,6 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. La società ha migliorato le previsioni per l’intero anno. La precedente stima voleva un aumento delle vendite compreso tra il 5 e il 7%, la più recente invece la prevede tra il 7 al 7,5%.

Parola di CEO
Nella conference call con gli investitori, il presidente e CEO Edward Rosenfeld ha confermato che Steve Madden sta continuando a trasferire la sua base produttiva fuori dalla Cina. Secondo quanto riporta Footwear News, l’azienda ha anche indicato la necessità di aumentare i prezzi per i consumatori per compensare l’aumento dei costi della catena di approvvigionamento. (mv)

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