L’ultimo capitolo della guerra al pelo: in un colpo solo dicono stop alla pelliccia Burberry e London Fashion Week

Una (in parte discutibile) doppietta di Burberry e un autogol a porta vuota di London Fashion Week. La cronaca britannica ci consegna, a breve distanza l’una dall’altra, due notizie, collegate tra loro, che lasciano a dir poco l’amaro in bocca. Il nuovo corso di Burberry intrapreso dal ceo Marco Gobbetti e dal direttore creativo Riccardo Tisci inizia con due decisioni di sistema: la prima è lo sforzo al riciclo dei capi invenduti, fin qui in buona parte distrutto (tranne la parte destinata alla collaborazione con Elvis & Kresse); la seconda è lo stop definitivo all’uso della pelliccia nelle future collezioni. Cosa pensiamo di piazzate del genere da parte di brand che non si distinguono per l’impiego di pelliccia lo abbiamo già detto in passato. Quello che lascia ancora più basiti è che Burberry, stando a quanto riporta il Guardian, sarebbe stato anche tra i più accaniti sostenitori in seno al British Fashion Council della svolta fur-free della Settimana della Moda di Londra. Una mossa che fa il paio con quella di Helsinki Fashion Week, che ha detto stop alla pelle per solleticare le simpatie ultra-veg, e che porta all’interno delle organizzazioni dei fashion show un tema che, finora, era stato solo dei singoli brand a proposito delle proprie collezioni. Un tema che preoccupa e del quale vi parleremo nel prossimo numero de La Conceria, in distribuzione dal 12 settembre.

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