Etichettatura, ora o mai più: l’allarme di Siro Badon sul made in

Etichettatura, ora o mai più: l’allarme di Siro Badon sul made in

Etichettatura, ora o mai più. Assocalzaturifici torna alla carica per l’obbligatorietà dell’etichetta made in. È questo il succo del discorso del suo presidente, Siro Badon, pronunciato ieri a Palazzo Chigi, a Roma. L’intervento di Badon rientrava nella presentazione al Governo del progetto “Strategie di difesa attiva del made in Italy calzaturiero. Il distretto fermano-maceratese nella nuova globalizzazione“, curato da Eurispes.

Altissimo costo

“Per difendere il made in Italy calzaturiero – ha dichiarato Badon – chiediamo che la politica e le istituzioni si impegnino a livello europeo”. A loro spetta di “far approvare una norma che introduca l’informazione di origine obbligatoria”. Secondo Badon non c’è più tempo da perdere. Perché il rischio è quello di “pagarne le conseguenze con un altissimo costo in termini economici e sociali”. In altre parole, conclude il presidente Assocalzaturifici, “non c’è altra scelta che far valere le ragioni del nostro patrimonio industriale in campo internazionale”.

Priorità politica e premium price

Per Badon “questa riforma deve essere una priorità politica del Governo”. Anche perché “produrre in Italia non è conveniente per via del costo del lavoro e di troppe incertezze giuridico–normative, ma è irrinunciabile. I clienti di tutto il mondo e i più importanti brand della moda, infatti, sono disposti a riconoscere un premium price al made in Italy”.

La visione di Eurispes

Alla presentazione del progetto è intervenuto anche il presidente Eurispes, Gian Maria Fara: “Un sistema-moda come quello italiano genera 90 miliardi di valore, con oltre 500.000 addetti sul territorio nazionale. Rappresenta non solo un asset economico, ma, forse e soprattutto, un patrimonio sociale e culturale che non può essere sacrificato sull’altare di una globalizzazione selvaggia. È tempo che l’Italia si adoperi in Europa per favorire una politica di difesa attiva a beneficio di quanti operano nel settore calzaturiero”. (mv)

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