È importante la misurazione? Sì, è il fondamento di una strategia green. Parlando con il Sole 24 Ore, Marie-Claire Daveu, responsabile dello sviluppo sostenibile di Kering, spende sull’argomento parole in linea con il nostro ultimo mensile, il n. 3 – 2023. Illustrando gli obiettivi e i risultati della conglomerata francese del lusso, Daveu spiega che la pubblicazione periodica di report è l’architrave dell’intera strategia. “È una questione di credibilità: devi saper portare dei dati misurabili e su base regolare”.
Cosa dice Kering dei suoi obiettivi
Cinque anni fa Kering ha pubblicato Crafting Tomorrow’s Luxury, la road map per ridurre l’impatto ambientale del gruppo entro il 2025. Insieme “al lancio della strategia – racconta Daveu a proposito del valore della misurazione (e della trasparenza) – abbiamo deciso che ogni due anni avremmo pubblicato un aggiornamento sugli obiettivi raggiunti, ma anche sugli aspetti più complicati e le sfide più urgenti”. Nel futuro del sodalizio che controlla, tra gli altri, Gucci e Bottega Veneta, ci sono investimenti nell’agricoltura rigenerativa e la tracciabilità al 100% dei materiali. Nel periodo 2020-2023, intanto, Daveu sostiene di aver già messo a segno risultati significativi, come il ricorso al 100% di “energia da fonti rinnovabili” e “il taglio del 40% delle emissioni”.
È importante la misurazione
Le parole della responsabile sostenibilità di Kering ci sembrano interessanti per due ragioni. La prima: rappresentando una holding da 22 miliardi di fatturato con profondissime radici in Italia, tracciano le direttrici di lavoro della supply chain nostrana. La seconda: perché così Daveu si inserisce (indirettamente) nel dibattito sollevato da “Misurazione”, il mensile n. 3 – 2023 del magazine La Conceria. Dove raccontiamo l’impegno verificabile del fashion system italiano, nonché le insidie del greenwashing.
In foto, dai social, i pannelli fotovoltaici sul tetto del polo logistico Kering di Trecate
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