Quante acquisizioni: stavolta l’Italia non resta a guardare

non resta a guardare

Per una volta l’Italia non resta a guardare. Non farà affari su larga scala (anzi, larghissima) come LVMH con Tiffany o Birkenstock, ma tra la fine del 2020 e il primo trimestre 2021 ha piazzato colpi interessanti. Parliamo di acquisizioni lungo tutti i livelli della filiera. Per esempio, quella attraverso cui il fondo Made in Italy Fund ha acquisito Dondup da L Catterton, fondo che fa capo a LVMH il quale, però, come scrive Il Sole 24 Ore, starebbe per rifarsi annettendosi Etro. In altre parole, l’ultima in ordine cronologico di una serie che dimostra (finalmente?) che l’Italia non è fatta di sole prede, ma anche di cacciatori. Ecco, dunque, una summa delle più recenti operazioni tricolori.

L’Italia non resta a guardare

Partiamo dalle acquisizioni già avvenute. Per esempio, quella di Exor, finanziaria di casa Agnelli, che è entrata nel lusso comprando da Hermés il brand cinese Shang Xia e entrando al 24% nel capitale di Louboutin. OTB si è, invece, presa Jil Sander, mentre Moncler ha rilevato Stone Island. Poi, OVS si è accaparrata Stefanel e Riello Investimenti è andata su Garmont.

 

 

Pronte a ripetersi

Non finisce qui. Perché, tutte le società che si sono impegnate in M&A sarebbero pronte a ripetersi. OTB e OVS lo hanno dichiarato espressamente. Exor e Moncler potrebbero farlo, visto che le risorse non gli mancano. In molti sono alla finestra in attesa dell’opportunità giusta, mentre vari dossier sono sulle scrivanie degli specialisti del settore. Così, per fare un nome, sfumato l’accordo per Corneliani, Basic Net potrebbe essere uno dei prossimi cacciatori ad andare a segno. Così come la holding di Marco Marchi, Eccellenze Italiane, e lo stessa fondo Made in Italy Fund. La lista, comunque, è piuttosto lunga.

Anche la manifattura

Non si acquisiscono solo marchi, ma anche aziende di produzione. In altre parole: manifatture, tipiche eccellenze del made in Italy. È questo, per esempio, l’obiettivo di Prada che ha detto di voler investire 100 milioni di euro l’anno in acquisizioni di fabbriche italiane. Poi, c’è il polo produttivo al servizio del lusso che sta mettendo in piedi Gruppo Florence, il cui CEO, Attila Kiss, ci ha annunciato in una recente intervista prossime e imminenti adesioni.

Le prede non mancano

Ma se i cacciatori sono tanti, anche le prede non mancano. In bella mostra ci sono Corneliani e Conbipel che sono in crisi e non aspettano altro che arrivi un investitore a rivelarsi. Rumors di mercato indicano come prede anche Sergio Rossi, Giuseppe Zanotti (che per ora nega) e Aquazzurra. Con un ulteriore step saliamo di livello ad altre aziende familiari come Tod’s e Ferragamo (ma i rispettivi leader hanno sempre seccamente smentito la possibilità). Un altro grande marchio che potrebbe passare di mano è Valentino. Mayhoola, che l’ha acquistato nel 2012, potrebbe decidere di monetizzare i guadagni. Del resto, lo ha acquisito per 710 milioni di euro e oggi lo potrebbe rivendere per 3 se non 4 miliardi. Quanto guadagnerebbe è (quasi) inutile calcolarlo… (mv)

Leggi anche:

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×