Dal Brasile all’Irlanda, l’impegno della carne contro Covid-19

Dal Brasile all'Irlanda, l'impegno della carne contro Covid-19

La filiera mondiale della carne investe nella salvaguardia dei propri lavoratori e, quindi, nella continuità dei processi. Dal Brasile all’Irlanda, è l’impegno della carne contro Covid-19: quando il mercato internazionale si complica per l’arresto dell’industria della ristorazione, gli allevatori vogliono evitare stop più gravi.

L’impegno della carne contro Covid-19

In Irlanda Irish Farmers Association annuncia misure straordinarie a tutela dei lavoratori. Il settore riconosce l’importanza di andare avanti in circostanze eccezionali: “Sulle aziende grava l’onere di agire responsabilmente sul prezzo”. È Global Meat News a fare la rassegna delle iniziative nelle principali filiere mondiali. Dal Brasile si apprende che il gruppo BRF ha istituito il Comitato Permanente Multidisciplinare di Monitoraggio per il Coronavirus, composto da manager, tecnici ed infettivologi. Le strutture, la logistica e gli uffici amministrativi del gruppo operano regolarmente: non ci sono casi di Covid-19 tra i dipendenti e l’agenda commerciale non subirà modifiche.

 

 

Le preoccupazioni delle sigle USA

Qualche preoccupazione in più si registra dalla filiera statunitense, dove i dati export già risultano influenzati dall’emergere dell’epidemia. National Cattlemen Beef Association (NCBA) e United States Cattlemen Association (USCA) collaborano con il Congresso e il dipartimento per le Politiche Agricole (USDA) per evitare che l’emergenza Coronavirus blocchi la filiera. Se il quadro generale è ancora positivo, “nelle linee di fondo dell’industria c’è chi soffre le prime conseguenze: bisogna impegnarsi affinché il mercato torni rapidamente in condizioni normali”, commentano da USCA.

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